venerdì 8 maggio 2015
Lasciare la propria casa, una villetta a due piani, trasferirsi in un'altra più piccola, pagando l'affitto, per lasciar posto a 10 profughi. E farlo a 90 anni, negli stessi giorni in cui il sindaco di Padova – qui, invece, siamo nella vicina Sermeola di Rubano – sta per pubblicare un'ordinanza per disincentivare le famiglie ad aprire agli immigrati, come chiede la Prefettura e come hanno deciso di comportarsi i frati del santuario di Sant'Antonio. Il coraggio della solidarietà davvero non manca a Mara Gambato, che ha concesso la sua abitazione. alla cooperativa "Percorso Vita onlus" di don Luca Favarin, affittandola con regolare contratto, ma accontentandosi che venisse riconosciuta a metà del valore di mercato. L'anziana signora, vedendo la tragedia quotidiana dei profughi, ha rivissuto – come testimonia il sacerdote – le difficoltà patite da lei, dai suoi amici e coetanei, con l'ultima guerra, in particolare i tanti veneti che hanno dovuto fare la valigia. «Diciamo che ci sono cristiani a parole e persone che lo sono nei fatti», ha commentato il nipote Sergio Ventura, a cui la donna ha telefonato annunciando di voler lasciare la sua grande casa ai migranti. I vicini non hanno però gradito tanta generosità: le mamme non si fiderebbero più a mandare i propri bambini a prendere il gelato da soli . E alcuni di questi genitori hanno confermato che parteciperanno, il 15 maggio, alla fiaccolata di protesta organizzata a Padova. Mara, però, tira avanti per la sua strada.
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