domenica 8 agosto 2004
A leggere viene da ridere. Ieri Silvia Ronchey su "Io Donna" del "Corsera" scrive che la Lettera ai vescovi del cardinale Ratzinger tocca solo "un problema di Chiesa" e non riguarda gli altri. Ma allora perché i giornali "laici" ci riempiono pagine e pagine, anche con spropositi? Ieri su "Repubblica" Alfredo De Paz, dell'Università di Bologna - detta una volta "la dotta", Ndr - plaude al Merlo/pensiero (vedi qui, 6/8) che deride "la metafisica della donna" e ne esalta "la fisica", e a conferma del tutto cita "L'amante di Lady Chatterley", dove la donna "nasce" solo quando e se il maschio" "la tocca". È il progresso! Ma il colmo è sull'"Indipendente" di ieri, e mostra quanto scarsità di cultura e "intelligenza", come capacità di leggere bene dentro le cose, siano davvero bipolari. In ultima pagina vignetta volgarissima, ma già in prima il Direttore raccontando certe sue esperienze borderline fustiga la Chiesa, per lui ossessionata dal sesso, deride pesante il Papa e Ratzinger e presenta come parola definitiva, lì accanto, quella dell'antropologa Ida Magli che con qualche svarione di ortografia e di latino - "muliebris" per "mulieris" - sentenzia: "Con Ratzinger la Chiesa torna indietro". Ovvio: per chi vive di spalle, chi va avanti indietreggia. "Definitiva"? Macché! Lì sotto Ruggero Guarini strilla che "il valore della donna come persona" non è cosa cristiana: vedi le dee pagane e le donne del Vecchio Testamento. Giusto: "fece l'uomo a sua immagine, lo fece maschio e femmina". Sta scritto lì, nel Genesi, da tremila anni, e Ratzinger è d'accordo. Un dubbio: ma all'"Indipendente" chi lo ha letto?
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