Ortensia, neonata Down rimasta sola in ospedale
venerdì 24 ottobre 2008
Ortensia è una bambina cinese di appena sei mesi, affetta dalla sindrome di Down. Da qualche tempo, dopo un periodo trascorso nella corsia d'ospedale dove è stata lasciata dalla madre, vive in una comunità specializzata dove tutti la coccolano e la curano con affetto e professionalità. Il suo quadro clinico è senz'altro serio e complicato: oltre alla patologia congenita Ortensia infatti ha dei problemi al cuore e all'apparato respiratorio. Ha già superato bene due interventi chirurgici e i medici si sono riservati di valutare se e quando operarla per la terza volta. Lo stato di salute ancora instabile della bambina necessita di costanti controlli clinici e monitoraggi. Durante questi mesi Ortensia, grazie anche alla costante fisioterapia a cui è stata sottoposta, ha fatto tanti piccoli progressi: adesso si guarda intorno, afferra gli oggetti, gorgheggia, solleva la testa, risponde agli stimoli e sta iniziando lo svezzamento. Apparentemente non mostra alcun segno di sofferenza poiché è una bimba allegra. Con la propria presenza è motivo di grande gioia per gli operatori che la seguono ogni giorno. Il Tribunale dei minori di Milano cerca per lei una coppia speciale, possibilmente residente in Lombardia dove Ortensia è seguita clinicamente, con altri figli. Due genitori forti e pazienti che abbiano voglia di seguirla nella sua crescita che non sarà senza ostacoli.
Info: giudice onorario Maria Carla Dulla, Tribunale dei minori di Milano, tel. 02.4672201; fax 02.4815136.

Un aiuto per le cure del piccolo Andrej

Andrej è un bambino russo di 5 anni affetto da un tumore al cervello. Sottoposto a due operazioni, Andrej si è ambientato bene nel reparto di oncologia dove è ricoverato e dove tanti altri bambini come lui, segnati dalla malattia, giocano e scherzano. La madre di Andrej ha solo 23 anni e fino a quando il figlio si è ammalato lavorava come maestra d'asilo ma poi è stata licenziata perché per mesi ha dovuto chiedere permessi su permessi per restare accanto al figlio malato. Del padre non si hanno più notizie. Lo Stato paga un preparato che serve per sostenere la terapia ma spesso questo non arriva regoloarmente e così l'associazione fondata da padre Stefano Caprio deve provvedere ad acquistarlo. E come spesso accade per la medicine nell'ex Unione Sovietica i costi sono molto alti. Per questo si cerca un sostenitore a distanza che garantisca al piccolo Andrej la possibiletà di curarsi come farebbe qui in Italia.
Info: Comitato Milano Mosca Sos, professor Guido Caprio, tel. 02.2362742; 338.6042853; guido.caprio@fastwebnet.it.
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