sabato 19 settembre 2015
E poi? E poi ci sono gli "originali" per forza, o che si credono tali, e p. es. trovi ("Corriere di Bologna", 13/9) Luca Bottura che lo è fin dal titolo: "De rerum antiquarum"! Allude alla "Rerum Novarum" di Leone XIII e forse al "De rerum natura" di Lucrezio, ma è doppio strafalcione, col genitivo al posto dell'ablativo! Passa? Passi, ma l'originalità non passa, e lui insiste così: "I testimoni di Geova, quando un cattolico gli suonava il campanello, la domenica mattina, fingevano di non essere in casa".Non andava proprio così, ma non basta: ironizzando sul cardinale Caffarra e l'emigrazione, sui profughi, sui "mangiapreti" e "mangiabambini" sdottoreggia ancora su cosa dovrebbe essere e non è la Caritas e conclude evocando…«un tizio (forse Fromm, forse Marcel Marceau)» - già una strana coppia - ed esprimendo la «speranza in un mondo ove i cattolici vivessero come se Dio non esistesse, e gli atei come se ci fosse un Dio. Meglio se misericordioso»! Merita anche un lettore… misericordioso, vero? Per fortuna l'"originale" termina qui: con quelle premesse ci si poteva aspettare di tutto. Dopo "mangiapreti", "mangiabambini", "tizi" importanti che hanno brillato nella cultura ora abbiamo trovato un "mangia/latino" che stavolta gli resta sullo stomaco, ma innegabilmente è un "originale".
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