Vescovo inglese e martire, sognava la riconciliazione
mercoledì 1 luglio 2020
La paura del complotto è più forte di qualsiasi complotto e quasi sempre nasce dalla difficoltà di gestire la diversità e tutto ciò che si fatica a comprendere o ci si rifiuta di accettare. Il Vangelo, invece, è sempre luce che mostra le contraddizioni del nostro tempo e per difendere questa trasparenza luminosa a versare il proprio sangue fu anche Oliver (Oliviero) Plunkett, arcivescovo di Armagh, primate d'Irlanda e martire, ucciso dopo essere stato condannato per la partecipazione all'inesistente "complotto cattolico". La sua unica "colpa", in realtà, fu quella di aver provato a riconciliare la sua terra, segnata dalla lotta tra cattolici e protestanti. Nato nel 1625, aveva studiato, insegnato ed era stato ordinato prete a Roma. Alla morte di Oliver Cromwell, persecutore dei cattolici, nel 1658 tornò in patria. L'odio, però, ebbe la meglio e Plunkett venne accusato falsamente. Fu ucciso a Londra nel 1681.
Altri santi. San Carileffo, abate (VI sec.); beato Antonio Rosmini, sacerdote (1797-1855).
Letture. Am 5,14-15.21-24; Sal 49; Mt 8,28-34.
Ambrosiano. Dt 12,29-13,9; Sal 95 (96); Lc 7,11-17.
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