sabato 9 maggio 2020
Oggi tre “morsi”. 1) Originalità? Spesso la sua ricerca porta brutte sorprese. Ieri per esempio (“Il Tempo”, p. 1): «Firmato il protocollo con la Cei. La messa è tornata. La Chiesa riprende dal 18 a pregare in mascherina»: un esempio di banalità ridanciana. 2) Sempre ieri non banalità, ma qualche incoscienza e molta incoerenza nel titolo squillante (“Il Fatto” p. 3: «È giunta l'ora di ripensare cos'è la libertà». Firma autorevole di Gianfranco Pasquino nella tesi che «la libertà deve avere dei limiti». Infatti nei giorni scorsi lo stesso giornale esibiva un articolo ingiurioso come mai, blasfemo, incivile e senza limiti insultante su Dio, Gesù Cristo, Maria e tutto ciò che da duemila anni è realtà religiosa cristiana. Da far vergogna!
Altro livello per fortuna, con rispettoso dissenso che dura da anni, nel rileggere (“Repubblica” 21/4, p. 27) Corrado Augias: «San Paolo e Gesù l'enigma del cristianesimo». Augias in sostanza – lo fa da anni – sostiene che il cristianesimo in realtà è stato creato da san Paolo. Insomma: Paolo per Gesù è stato ciò che Lenin à stato per Karl Marx, e quella – questa! – realtà di una Chiesa, anzi di molte Chiese che regge da duemila anni non si basa sull'annuncio della vita, della parola, della morte e della resurrezione di Cristo, ma sulla genialità originale e drammatica degli scritti di Paolo di Tarso. Pare davvero una spiegazione più realistica e più intelligente, più semplice e più credibile di ciò che davvero storia e fede ci dicono di Gesù di Nazaret? 3)
Ultima nota sorridente. Su “Italia Oggi” (7/5, p. 10) Gianfranco Morra, già ottimo docente di generazioni di studenti, pensa di difendere il passato e il presente di Benedetto XVI rivelando una presunta “congiura” contro di lui, con riferimento preciso al recente «Sinodo avvenuto in Amazzonia»... Che però è «avvenuto» a Roma!
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