venerdì 13 febbraio 2004
«Gli occhi liquorosi come santa Teresa del Bambin Gesù»: ieri questa similitudine era sulla prima pagina del "Corsera". Il bravissimo collega Gian Antonio Stella ricordava gli occhi di Sergio Cragnotti, ora "in carcere con il figlio". Domanda uno: se tra 100 anni si scrivesse che un pessimo cronista ha uno stile "scombiccherato come quello di Gian Antonio Stella sul 'Corsera' del 2004", che bisognerebbe fare? Elementare: bisognerebbe ricordargli che lo stile di G.A. Stella non era per nulla scombiccherato, e basterebbe invitarlo a leggere con i suoi occhi - "liquorosi" o no - gli articoli scritti sul "Corsera" da G.A. Stella. Domanda due: ma gli occhi di santa Teresa del Bambin Gesù erano "liquorosi"? Elementare, perbacco! Ci sono le sue foto! Teresa Martin, infatti, vissuta tra il 1873 e il 1897, è stata spesso fotografata. E le sue foto mostrano occhi bellissimi, capaci anche oggi, se ti ci fermi un po' su, di scrutarti dentro, e di far intravedere una profondità per nulla cerulea e liquorosa" Malpelo avrebbe voglia di chiedere di mettere qui accanto, dedicata al bravissimo collega Stella del "Corsera", qualche foto pubblicata e reperibile da tutti. C'è solo l'imbarazzo della scelta, ma per gli occhi potrebbe bastare quella del novembre 1887, quando Teresa si presenta al vescovo per avere il permesso di entrare al Carmelo, occhi fieri e decisi, o anche quella del febbraio 1895, in mezzo alle consorelle, occhi penetranti e profondi, o del giugno 1896, occhi calmi e diretti" Niente di "liquoroso". Domanda tre: perché le fantasie debbono avere quasi sempre, in pagina, la vittoria sulla realtà?
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