sabato 30 maggio 2009
Ieri su tutti i giornali la nomina del nuovo ambasciatore in Vaticano: cattolico, teologo e dichiaratamente contrario all'aborto come puro diritto civile! "L'Unità" (p.29) dà la notizia, ma con "sorpresa": "Un teologo rappresenterà la Casa Bianca in Vaticano"! In fondo da Obama una delusione. Già. Lunedì scorso dall'inizio alla fine invocava, anzi pretendeva laicità. "Caro Pd, siamo stanchi di aspettare" (p. 1): grido firmato Cristiana
Alicata - cognome noto ed antico di ex direttore e deputato Pci, rifugiato e salvato in Vaticano, inizio anni '40 - e Ivan Scalfarotto, che dentro (p. 10-11) sventolava "Le belle bandiere" chiedendo al partito "matrimoni gay" e "lotta all'omofobia". Stanchi di aspettare. E infatti giovedì (pp. 22 e 23) una "deputata Pd" annuncia il suo matrimonio gay a Francoforte", e ieri a compensare la delusione Obama c'è (p. 24) l'esaltazione del "nuovo Fini", versione laica apprezzatissima, che stringe mani e diventa alleato. Con un solo particolare, però, nel sommario: "De Gasperi: il presidente della Camera ne ha parlato ieri, pensando a sé". "Pensando a sé"? Primizia squisita! Infatti corre su tante pagine la fama di un De Gasperi "laico" esemplare, cui si accosterebbe il nuovo Gianfranco Fini. De Gasperi laico? Sì, nel senso di quella "sana laicità" di cui parlano Papi e Cei. Si dà infatti il caso che l'unico episodio riportato ovunque è quello di De Gasperi che contro indicazioni vaticane rifiuta di portare al Campidoglio con la sua Dc proprio il Msi di Michelini e Almirante, vera radice ideale del Fini di ieri, e di oggi. Forte "debito formativo"!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI