venerdì 22 maggio 2020
Il contributo dei detenuti come l'obolo della vedova, così la direttrice della Caritas diocesana di Nuoro suor Pierina Careddu ha definito il gesto dei ristretti nella Colonia penale di Mamone che hanno rinunciato al cibo per un giorno alla settimana per offrirlo alle famiglie bisognose. «In questo tempo di Coronavirus – hanno scritto i detenuti alla direttrice della struttura Patrizia Incollu spiegando le motivazioni del loro gesto – tante persone sono costrette a stare a casa e molti papà non possono lavorare. È un periodo sicuramente molto brutto e triste soprattutto per chi ha poco». Scartate altre modalità più scomode hanno deciso di offrire al cappellano don Alessandro Muggianu il corrispettivo dei pasti in denaro. Il risultato è una donazione alla Caritas di una somma «davvero sorprendente – ha affermato suor Pierina Careddu – visto che a Mamone scontano pena soprattutto persone extracomunitarie. Sì, proprio così. Questo è l'obolo della vedova di cui parla il Vangelo, il piccolo dono personale eppure preziosissimo, un vero messaggio dal sapore cristiano, ossia universale. La Caritas diocesana di Nuoro non solo ringrazia questi fratelli ma prende l'impegno di farne sue le motivazioni e sentimenti. Un sincero apprezzamento va alla direttrice Patrizia Incollu e a don Alessandro Muggianu».
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