giovedì 5 giugno 2008
Titolone su due pagine: "Guerra alla verità". Poi i paragrafi: «La verità mutilata», «La verità dimenticata», «La verità rimossa», «La verità capovolta»""La" verità? Una sola! Ma così si nega la "laicità" tollerante e moderna. Chi parla di "verità", al singolare, è sempre un tiranno delle coscienze, negatore di libertà e modernità che è consistita, e consiste, nel capire che ciascuno ha la sua" Sarà di sicuro il solito "Osservatore", con la pretesa monocratica della Chiesa cattolica? No: è "Liberazione" (3/6, pp. 12/13)! Insomma: la Chiesa non può, "Liberazione" sì. Ma sia chiaro: stesso giorno, torna subito l'allegria relativista. Infatti la Santa Sede ha manifestato perplessità sulla clandestinità intesa automaticamente come reato, e "Liberazione" titola secca: "Vaticano: Stoccata al governo che si riteneva benedetto". "Si riteneva"? Ma allora perché venerdì scorso la stessa "Liberazione", stessa firma, titolava "Il Papa benedice il governo""? Pagine allegre e disinvolte, e senza confini politici. Infatti su "Libero", stesso giorno, p. 17, due pezzi di incredibile vacuità, firma unica, forse pseudonimo, in cose "di Chiesa". Uno va a ficcare il naso in un gruppo di monache in visita turistica a Paestum, e ironizza senza costrutto su questa "licenza" moderna concessa dai "superiori". L'altro ricorda che in una chiesa di Positano il parroco provvede a curare il decoro dell'abbigliamento durante la Messa e poi allegro scrive di aver visto tante volte, «in chiesa, donne con minigonna ascellare quando non addirittura in bikini»! Che dire? Qui né bikini, né monokini: frou frou nudo nudo.
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