giovedì 19 settembre 2013
Leggi, ma se hai occhi "intelligenti" ti paiono follie. A Bologna – ieri su tutti i giornali – si annuncia che l'intenzione ammiratissima di cancellare "mamma" e "papà" diventa quasi certamente un fatto. Avevano pensato "genitore uno" e "due", ma poi la conta da chi cominciava? Busillis… Trovato! Sui certificati leggerai "genitore richiedente" e "altro genitore". Che geni! Applaude anche qualche ministro ("Libero", p. 1) che straparla di «buonsenso» (?), ma fa bene Pierluigi Battista ("Corsera", p. 1: «Nuova Ideologia. Il bando burocratico a "Padre" e "Madre"») a descrivere «il ridicolo» di certe sostituzioni del linguaggio, rifugio di politici inefficienti sempre pronti a mostrare «la sindrome della dittatura lessicale», ove «l'oltranzismo ideologico» pretende l'esclusiva. Con tutti i problemi che straziano l'oggi, sociali e politici, di economia e di sistema democratico, balletti tra «voto palese» e «segreto», «messaggi» in arrivo e in partenza, la novità da Bologna è davvero grande! Per caso ieri mattina – ironia dei «fatti», non di carta però – la coincidenza diventa quasi crudele ghigliottina per tanti responsabili-irresponsabili. Papa Francesco all'Udienza fa l'elogio splendido delle «mamme», le vere mamme di sempre, anche della Chiesa se è ciò che deve essere, nonostante i nostri ritardi e tradimenti, il tutto nella luce del dono del… Padre nel suo Figlio: «Genitori Genitoque», vero? Diremo ancora così: Dio Padre, Figlio Verbo eterno incarnato Gesù, Maria madre e Chiesa madre… La ricerca del vero altro «Genitore», anche in grande, come «creatore», è così divenuta accoglienza senza pentimenti. Spiace essere duri, ma certi "untorelli" – a Bologna e ovunque – non spianteranno altro che se stessi…
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