mercoledì 24 settembre 2008
Sorprese, e conferme. Il cardinale Bagnasco parla ai vescovi e su "Europa" leggi che la sua osservazione che «l'Italia non è un Paese da incubo» è una «richiesta rivolta soprattutto alla stampa». Sarà, ma forse la nostra categoria esibisce troppa autostima in pagina. È il meno. Il più invece, tutto l'opposto dell'autostima, lo trovi sull'"Unità" ove per l'intera relazione del presidente Cei, ampia, articolata, riflessiva, persino con tratti che qualcuno ha letto come sorprendenti "aperture", e qualcuno come "cedimenti" " due sbagli, per Malpelo, se con tali termini si intendano novità sostanziali " in redazione a tutta p. 6 scelgono il titolone: "Bagnasco benedice la scuola della destra", e "Assist della Cei al governo"! E così economia, solidarietà, tutela della vita, accoglienza degli immigrati, valorizzazione reale della famiglia, esortazione ai laici cattolici a impegnarsi sia nell'evangelizzazione che nell'azione sociale e politica, preoccupazioni per la cristianofobia nel mondo e per la libertà religiosa, tutto è sommerso e affogato da questa pretesa «benedizione»! Pare un destino che «benedizione», detto dal Papa in Francia o attribuito ai vescovi in Italia, sia malinteso e qui dichiarato «inspiegabile». Non sono inspiegabili gli accenni del cardinale Bagnasco ad alcuni aspetti di recenti disposizioni sulla scuola. È inspiegabile la resistenza degli ultimi giapponesi, abituati da decenni a considerare la Chiesa come «il nemico», che non riescono ad accorgersi che la guerra è finita, e quel «celeste impero» rosso non esiste più" dopo «l'atomica» del 1989. Che malinconia!
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