sabato 22 agosto 2009
Stessa notizia ieri in pagina, ma due facce. Sul "Giornale" lancio in prima: «Inedito. Il Papa: ecco come dev'essere la messa" Tradizionalisti e progressisti facciano un passo indietro». A p. 24 la lettera del 2003 in cui Ratzinger per la liturgia rifiutava «i dualismi semplicistici», sia della «rottura» che del ritorno alla sola Messa tridentina in latino. Nel futuro " scriveva " sarà necessario «un solo rito romano», insieme tradizione dell'antico rito e traduzione innovatrice per i tempi nuovi. Lì accanto la lettura di Andrea Tornielli " «Un'unica celebrazione che unisca la Chiesa» " con sintesi in questa citazione: «La liturgia trae la sua grandezza da ciò che essa è, non da ciò che noi ne facciamo». Perfetto! E l'altra faccia? Su "Libero" niente in prima " piena delle beghe milionarie degli eredi Agnelli " ma dentro due pagine strillate (32/33) con titolo e testi del tutto stravolgenti. L'autore, Martino Cervo " versatile, che tra l'altro a p. 10 si occupa allegro del «Buco Sicilia: 2,5 miliardi di debito» " pare offrire qui un suo «buco» professionale, scrivendo intrepido che la lettera «anticipa la riconciliazione dei lefebvriani», che nel testo Ratzinger neppure nomina. E per Cervo il testo offre persino «l'illuminazione» su «la revoca della scomunica», anche riferendosi alle «posizioni antisemite di Richardson» (sic!), che in realtà si chiama Williamson! Pazza allegria e lettura stravolgente per attribuire al Papa una posizione di parte proprio in quel «dualismo semplicistico» che Egli esplicitamente rifiuta. Un solo dubbio: incompetenza o malafede? Comunque un brutto esempio"
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