mercoledì 30 settembre 2015
Si sono associati da poco più di un anno e stanno dando concretezza all'aggettivo "cattolici" che qualifica la loro associazione italiana, costituita il 5 aprile 2014 ad Assisi. Sono i notai riuniti nel sodalizio che mira alla formazione «spirituale, deontologica, culturale e professionale» dei soci anche attraverso il volontariato. Per farlo escono dai loro studi professionali e vanno nelle parrocchie per rispondere a quesiti relativi a compravendite di case, mutui, divisioni, testamenti e successioni posti da persone indicate dalla Caritas come meritevoli di sostegno a causa di difficoltà fisiche ed economiche. L'esperienza è appena partita a Perugia dove i notai cattolici del territorio associati nell'Ainc si alterneranno presso la sede della Caritas con cadenza mensile. Il protocollo d'intesa tra la Diocesi di Perugia-Città della Pieve e l'Ainc, che dà formale esecuzione al progetto già condiviso «Un notaio per la parrocchia», è stato sottoscritto dal vescovo ausiliare Paolo Giulietti e dal presidente dei notai cattolici Roberto Dante Cogliandro alla presenza del direttore Caritas Daniela Monni e del delegato regionale Ainc Marco Galletti. L'iniziativa si affianca a quella dei notai in carcere, in un percorso sociale avviato ormai da oltre un anno dall'associazione. L'accordo siglato con la Caritas di Perugia «rappresenta un momento importante perché ci consente di essere davvero al servizio della comunità umbra con azioni concrete», hanno commentato Cogliandro e Galletti, a pochi giorni ormai dalla prossima assemblea nazionale Ainc il 16 ottobre a Roma con una riflessione «Alle radici della fede: Pietro e Paolo».
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