venerdì 29 agosto 2014
«Splendidi per i vecchi/ sono la stufa e il rosso di Borgogna,/ e infine una tenera morte,/ ma più tardi, oggi non ancora!». Hermann Hesse è un autore che incontriamo non di rado nelle nostre Avventure. Anche perché nel Novecento pochi hanno saputo raccontare in forme fascinose, piene di immaginazione, sapienti e immediate, le avventure dell'anima, in romanzi come Siddharta, Demian, Il gioco delle perle di vetro. Volutamente scelgo qui poche parole, tratte non dallo scrigno delle sue perle, ma da scritti minori, brevi saggi, riflessioni in prosa o in versi, sul tema autobiografico, dell'uomo che sta invecchiando. Da giovane lo sollecitavano tante cose leggere, cravatte, riccioli, feste. Ma ora l'uomo che, pur non sopito, sa di essere "un vecchio ragazzo", vede che nulla rimane di quelle attrazioni. E nello stesso tempo ribadisce come, per un giovane, fossero giuste. È molto importante sapere invecchiare, non fingere desideri e atteggiamenti giovanili. Ma non rinnegarli mai, anzi, ricordarli, custodirli come lievi memorie un po' svanenti di un'età passata. Ai vecchi la stufa, che scalda e mantiene acceso il fuoco. E il vino di Borgogna, rosso, maturo. Una garanzia. E una morte accettata teneramente. Ma, e qui brilla la vitalità del vecchio ragazzo, più tardi, per cortesia. Oggi no, non ancora!
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