sabato 28 luglio 2012
Sul "Fatto" ieri (pp. 1 e 22) a firma Dario Fo un bignamino di storia cristiana – "Coppie e gay: il Vangelo tradito" – racconta 2000 anni di storia e – "Nobel" dixit! – fa "passare in giudicato" per sempre questa verità piena: donne e omosessuali sono nella storia vittime della Chiesa che ha tradito il messaggio di Cristo. E già, perché Gesù attorno aveva «di gran lunga» più «femmine» che «maschi», voleva le donne sacerdotesse e nei primi secoli soprattutto le femmine «conducevano la messa in scena del rituale protocristiano». Erano «parte determinante nello svolgimento della liturgia spesso nel ruolo di sacerdotesse e vescovi». Per lui anche san Paolo lo dimostra. Ma poi la disgrazia! Attraverso Costantino arrivò il dominio di Roma, dove le donne erano già state escluse «dagli antichi riti pagani», e «a soffrire furono proprio le donne». Il resto, fino ad oggi, è chiaro: è «palese menzogna» l'attuale condotta della Chiesa di Benedetto XVI e dell'«alto clero» che sull'argomento invocano «il volere di Cristo», mentre «l'intero Vangelo» mostra il contrario. Non basta: per rafforzare l'ostracismo verso le donne per secoli ci furono persino cedimenti verso gli omosessuali, poi rinnegati ipocritamente, anche se oggi «caterve di sacerdoti» sono gay, come si vede dalla «loro gestualità» e dal «tono della voce». Insomma: la storia della Chiesa cattolica in materia è solo un cumulo di menzogne, e perciò oggi la gente si è allontanata e le chiese sono «deserti», «non certo degne del regno dei cieli». Il tutto, con testi tra virgolette, senza citare una fonte, un documento: Nobel dixit! A uso dei lettori del "Fatto", che bevono assetati. Non è un "mistero" ciò che capita a chi sputa contro vento. E se a sputare è un Nobel? È molto "buffo".
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