giovedì 3 agosto 2017
Chissà. Forse i due intervistatori, Mark Richardson e Jesse Mulligan, appartengono a una vecchia guardia, un po' maschilista, che ha sempre dato per scontato che figli e carriera, per le donne, siano incompatibili.
Certo l'insistenza con cui hanno chiesto a Jacinda Ardern, nuova guida dell'opposizione al governo, in Nuova Zelanda, che piani avesse sul fronte maternità, è risultata davvero inaccettabile. Per l'interessata, innanzitutto, che ha risposto, con decisione: «Il fatto di avere figli non dovrebbe impedire a una donna di ottenere qualunque lavoro, compreso quello di primo ministro». E poi per i suoi colleghi, a partire dal diretto oppositore, il primo ministro in carica Bill English, padre di 6 figli, che è sceso in campo per difenderla.
Se nessun intervistatore si è mai sognato di chiedere a lui, un uomo, come riusciva a conciliare famiglia e lavoro perché la stessa domanda veniva posta a una donna? Anche il pubblico si è schierato dalla parte della Ardern. Un sondaggio sul sito del quotidiano Nuova Zelanda Herald ha richiamato rapidamente più di 9mila risposte, con il 65% di sostegno alla leader laburista. E diversi commentatori hanno fatto notare che i due intervistatori avrebbero dovuto concentrarsi sulle politiche che Jacinda Ardern intende proporre in vista delle elezioni generali del prossimo 23 settembre anziché sulla sua vita privata.
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