venerdì 15 novembre 2013
Lacrime: coincidenze tristi e ridicole per incoscienza raddoppiata. "Corsera" (13/11, p. 20): «La colpevole assenza dei padri diventati incapaci di educare». Per l'Autore, docente alla Facoltà di Psicologia, Milano-Bicocca, «i comportamenti delle adolescenti di Roma testimoniano in maniera evidente la "grande assenza paterna"». Di qui la domanda: «Dove sono i padri?» Stesso giorno "La Stampa" (pp. 1 e 27): «Baby prostitute. Se anche la mamma tradisce»: per Romana Petri siamo «sgomenti» di fronte al fatto che ormai «il sogno» progressista «di una cultura per tutti ha fatto enormi passi indietro», e in scena ci sono «mostri»: un drammatico fallimento. Sorpresa? Eppure già 50 anni or sono Alexander Mitscherlich metteva in guardia scrivendo che eravamo «Sulla via di una società senza padri». Crisi di paternità, dunque, e anche di maternità? Qualcuno spiegherà anche così il fascino contagioso di Francesco, che certo per chi ha fede in Gesù Cristo ha (anche) ben altra sorgente… Ebbene: per una strana coincidenza ieri leggo ovunque, e anche qui (p. 12: «Via padre e madre: bufera sul Mamiani») che in quel liceo di Roma «la preside» fa scrivere sui documenti scolastici «genitore 1» e «genitore 2». Modernità del ridicolo, progresso del gambero morente, inventiva di una fantasia incosciente, e per Malpelo vere lacrime… Al Mamiani, e ben prima della «profezia» di Mitscherlich, ho passato da alunno due bellissimi anni di gioventù oggi lontani: preside allora notissimo come "laico", e vicepreside "cattolico", anzi prete, ambedue autorevoli e saggi. Nessuna nostalgia, solo speranza di buon senso proprio oggi incoraggiata dal dialogo tra "Francesco" e "Giorgio" al Quirinale, casa comune di tutti gli italiani. Gentile preside del Mamiani: abbia pietà di sé, e della sua scuola!
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