martedì 5 febbraio 2019
«L'idea mi è venuta pensando a Giovanni Bosco, al suo amore per i giovani. E così l'altro giorno, nella festa del santo, ho ritenuto opportuno scrivere alla dirigente scolastica e ai docenti per chiedere loro di non assegnare compiti durante il fine settimana. Ora aspetto una risposta, mentre i ragazzi ovviamente l'hanno già presa bene», sorride don Alfredo Di Stefano, parroco ad Isola del Liri, in provincia di Frosinone, nel riassumere la sua iniziativa, niente affatto provocatoria, ma di invito agli insegnanti-educatori, nel segno del dialogo.
«In un tempo popolato di solitudini laceranti e fortemente segnato dall'individualismo, si sente forte il bisogno di stare "con" gli altri, di impegnarsi "per" gli altri, di essere persona "grazie" agli altri», scrive don Di Stefano che fa poi riferimento a quella «dimensione cristiana, un po' sbiadita e sempre più limitata ai soli giorni di catechismo e di Messa domenicale, penalizzata anche per gli eccessivi impegni che gravano sui bambini e adolescenti». Perché allora, chiede il parroco di san Lorenzo, «non liberare il sabato e la domenica dai compiti? Sono giorni speciali per la serenità della famiglia» ai quali «restituire la bellezza e la leggerezza dello stare insieme».
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