mercoledì 4 dicembre 2019
C'è qualcosa che lega idealmente la Colletta Alimentare appena conclusa, grazie all'iniziativa del Banco Alimentare, e Artigiano in Fiera in corso fino a domenica nei padiglioni di Rho: che tutto possa esistere. Lo dico con queste parole perché occuparsi del bisogno dell'altro che non riesce neppure a fare la spesa oppure dei piccoli artigiani della provincia italiana che rischiano di morire, commercialmente, in una congiuntura che mostra continue fragilità, è qualcosa che va messo in grande evidenza. E questo perché nel Dna del nostro Paese c'è una tradizione solidaristica di cui nessuno mai parla. Personalmente faccio parte della schiera di quelli che non indovinano mai un regalo, quasi come i bambini che a scuola prendevano l'insufficienza in disegno. Tuttavia il regalo che m'è piaciuto di più, fra quelli che in questi trent'anni ho fatto a mia moglie, è stata una bambola di porcellana. Una bambola che esprimeva tenerezza, bella da esporre e da guardare, creata dalle mani artigiane di uno dei tanti che avevo trovato proprio all'Artigiano in Fiera. Regalare un prodotto artigianale è qualcosa di speciale rispetto ai prodotti seriali che puoi acquistare ovunque: c'è qualcosa di unico, che ha dentro un pensiero, il tempo della fattura, la modellazione, fino al perfezionamento di un prodotto che sarà irripetibile, come un quadro. E poi in questa Fiera incontri tante persone, che a loro volta hanno alle spalle delle storie meravigliose di tenacia. C'è chi produce liquori eccezionali, come Scuppoz, che arriva da quei territori dell'Abruzzo martoriati dal terremoto e, grazie a questa iniziativa, ha trovato un mercato per ripartire. Oppure ci sono le culture di tutti i Paesi del mondo che evinci da come confezionano un prodotto, un cibo. Quelli del Nord sono più attenti all'ordine, quelli del Sud sfoggiano generosità, ma così anche funziona per i banchetti degli artigiani giapponesi che sono diversi da quelli dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Nel Padiglione 1 bisogna cercare "Che Frittata!", un gruppo di amici di Padova che ha scelto uova buonissime per preparare 10 tipi di frittate da passeggio. Si prende un cono con i cubetti di frittata e assaggi una regione: il baccalà, il radicchio, il formaggio morlacco fino all'oca in onto prodotta con alimentazione a latte e miele, e si passeggia, dopo aver bevuto un vino dei Colli Euganei. Un modo per raccontare un territorio attraverso il gusto, che poi crea processi di imitazione, di contaminazione. Artigiano in Fiera è anche questo: il confronto di idee, dentro un contenitore che è globale, ma distintivo. È il mondo che vorremmo: una distinzione che non ha bisogno di issare steccati, dazi e quant'altro, ma che si mette in mostra per dire che la pace può esistere e durare se nelle persone c'è un desiderio recondito: che tutto e tutti possano esistere.
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