domenica 3 giugno 2018
Tirar di pugni è uno sport antico e sempre nuovo nella storia d'Italia. E non solo nei rivolgimenti sociali ma anche, propriamente, quando soffia il vento delle avanguardie culturali. Si comincia dalla settecentesca e proprio milanese "Accademia dei Pugni" che pubblicava "il Caffè" dei fratelli Verri per arrivare ai cazzotti con cui i futuristi intendevano combattere il passatismo in letteratura.
Forte di questa tradizione energica sì ma anche squisitamente culturale l'attivissimo parroco del rione Sanità a Napoli, don Antonio Loffredo, ha avuto un'idea certo originale: utilizzare il chiostro della basilica di Santa Maria come palestra, ovviamente gratuita, in cui atletici giovani del luogo impartiscono lezioni di pugilato a ragazzi ma anche a ragazze del quartiere. I quali intendano così, a fin di bene, battersi per la legalità e la convivenza civile con incontri sul ring a cominciare dal 4 giugno .
Continua con questa iniziativa, sotto lo sguardo vigile dell'Arcidiocesi di Napoli, la lotta di questo sacerdote coraggioso per il ricupero del centro storico partenopeo dalle grinfie della malavita. Questa volta, dopo il restauro e la rinascita a vita nuova dei magnifici benché dimenticati monumenti artistici della Sanità, egli combatte i flaccidi muscoli dei camorristi, armati di coltelli e pistole ma pur sempre flaccidi, con l'impetuosa energia di questi pugili in erba che, così facendo, si battono al suo fianco per disarmare le mani assassine della criminalità organizzata.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI