martedì 10 settembre 2019
Vengono perfino da Roma per gustare un "fiocco di neve"(leccornìa ripiena di crema pasticcera), seduti ai tavolini del Caffè-Pasticcerìa "Poppella" nella affollatissima via Arena, nel cuore del napoletano rione Sanità. Il titolare, Ciro Poppella, 44 anni, da 24 al timone dell'azienda che dà lavoro a ventisette dipendenti (tutti di questo quartiere) ci accoglie sotto il sole settembrino mentre una schiera di ragazze di Afragola entra nel locale. I responsabili dell'assalto armato all'interno della pasticcerìa nel febbraio del 2017 non hanno ottenuto che di accrescere la notorietà di "Poppella". Ciro spiega: «Da quel Carnevale la nostra battaglia per la legalità e per aiutare gli svantaggiati è diventata più convinta. Grazie all'appoggio delle istituzioni, non ho paura, ma devo ammettere che quella raffica di colpi non me l'aspettavo». Certo non dovevano riuscire gradite alla camorra certe sue iniziative, come quando nel 2015 aveva distribuìto gratis i suoi "fiocchi di neve" ai ragazzi disabili o come quando aveva partecipato con il pezzo forte del suo genuìno laboratorio di pasticcerìa a "Giochi senza barriere" lavorando giorno e notte. Lo confessa sottovoce perché, dice, «non voglio farmi pubblicità». Ma intanto la pasticcerìa Poppella resta un luogo di ritrovo per i giovani che credono in una Napoli senza malaffare.
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