venerdì 4 ottobre 2019
È la notte del 23 settembre del 1985 quando Giancarlo Siani, 27 anni, cronista "abusivo" del "Mattino" di Napoli, torna a casa a piazza Leonardo. Non fa in tempo ad aprire lo sportello della sua auto e due killer spezzano i suoi sogni di vita e di carriera. L'unica verità accertata, oggi, è che i clan, con quel delitto spietato, intendevano mettere a tacere la per loro fastidiosa voce della libera stampa. Ma questo obiettivo non è stato conseguìto. E lunedì 23 settembre 2019, trentaquattresimo anniversario dell'assassinio, è nata a Napoli la Fondazione "Giancarlo Siani", fortemente voluta dal fratello Paolo. Che spiega: «Servirà, questa istituzione, insieme con la memoria del sacrificio di Giancarlo, a darci forza più vigorosa nella lotta contro ogni sorta di camorra». E, presieduta da un giovane, il figlio Gianmario, dice ancora Paolo, «questa Fondazione aiuterà a produrre la cultura per stare vicini ai ragazzi nei delicati momenti della crescita». Chi ha letto anche soltanto un articolo di Giancarlo sa che egli amava esprimersi con uno stile semplice e lineare ma anche "letterario". Così la Fondazione, per opera dell'amico Geppino Fiorenza, istituirà un premio per incoraggiare gli scrittori e poeti valorosi che nel segno della lotta civile s'accosteranno alla letteratura.
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