venerdì 10 aprile 2009
Consigli folli. Ieri ("Corsera", p. 20) "L'appello di Blair", che in realtà è un consiglio: «Il Papa riconsideri il suo giudizio sui gay». Sempre liberi, i consigli, ma se poggiano su dati sballati diventano stupidi. E nell'articolo di Fabio Cavalera tutto è basato sulla certezza, ripetuta tra virgolette due volte, che «la posizione ufficiale della Santa Sede è che gli omosessuali sono intrinsecamente malati». Sicuro Cavalera, e sicuro anche l'ex premier britannico di recente convertito al cattolicesimo. In realtà la Santa Sede, o meglio la Chiesa cattolica, non si è mai sognata di definire le «malattie», ma in armonia con l'intera tradizione biblica e poi ecclesiastica da 2000 anni ritiene il comportamento omosessuale un disordine morale, cioè «peccato». Come è peccato l'adulterio, o il furto, o la menzogna, che come tali non sono «malattie». E in genere le malattie come tali non sono peccati. Quindi bella confusione della coppia Blair-Cavalera, in cui ciascuno offre al pubblico la sua audace incompetenza. Vero che lì accanto, sempre "Corsera", Gian Guido Vecchi fa un po' di chiarezza con l'intervista a mons. Luigi Negri, ma resta in pagina anche la prima «follia», ben altro che opinione diversa: monumento di confusione eccellente. Nel genere di consigli/follia però, e in campo tutto diverso, ieri ne campeggiava un'altra su "L'Unità" (p. 39). Luigi Manconi a proposito di elezioni europee consigliava interrogando: «Perché il Pd non candida Pannella?» Sostiene Malpelo che la trovata non è male, e per lucidità politica vale quanto questa: «Perché il Pdl non candida Di Pietro?»
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