giovedì 26 giugno 2014
«Cristiani che sanno abbassarsi». Ieri (“Osservatore”, p. 8) per Francesco sul programma del Battista – «Lui deve crescere, io diminuire» (Gv. 3, 30) – e poi ieri all'Udienza: il Dio della Salvezza non si dice «Onnipotente» o «Altissimo», ma «Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe», vicino per amore. È il culmine della rivelazione totale: «Dio è Amore» (IGv. 4, 16). Ed ecco Teresa di Lisieux: «L'essenza dell'amore è nell'abbassarsi» (Man. A, f. 2). E Dio si è abbassato facendosi «carne» e venendo ad «abitare tra noi». Ecco Francesco ieri: Dio si è abbassato e solo nella Chiesa c'è salvezza? Chiesa unica comunità di salvezza? In passato anche a rischio di esprimere una nostra proprietà esclusiva della salvezza. Oggi diciamo forte che non è così. Non c'è salvezza fuori di Cristo e della Chiesa, perché ovunque la salvezza universale è offerta da Dio in Cristo lì c'è la “Chiesa-Mistero”. Perciò Teresa subito dopo aver definito «l'essenza dell'Amore» parla di salvezza del «bambino che non sa niente» e del «povero selvaggio che come metro di condotta ha solo la legge di natura». Lei nel 1895, prima di “Mystici Corporis” (1951) e “Lumen Gentium” (1964), leggeva il 'Cuore' di Dio in Gesù Cristo salvatore.
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