mercoledì 5 gennaio 2011
«Io Dario Fo e l'eterno sessantotto del Mistero Buffo» ("Unità", 3/1, pp. 30-31): nell'intervista a Toni Jop Fo si magnifica ricordando "Mistero Buffo". Toni goliardici e camerateschi: forse la vecchia vipera ha il dente che traballa, ma il veleno è intatto. Ed eccolo all'oggi, dritto in particolare sul Papa e sulla Madonna. Rievoca Bonifacio VIII e ordina al devoto Jop: «Chiudi gli occhi e pensa: chi ti ricorda Bonifacio VIII? Un altro papa, ovvio. Ti lascio il nome nell'ipofisi». E poi: «Chi ti ricorda la Madonna, se non la grande madre?». Ovvio: quella delle religioni primitive. Sistemati così Benedetto e Maria, i due compari ridacchiano" Furbacchione Fo, buffonesco per finta, ma ideologico come pochi e capace, dopo 34 anni, di far pentire Malpelo di una vecchia ingenuità. Aprile 1977: in Tv arrivò per la prima volta "Mistero Buffo" e il noto Costanzo Costantini mi chiese un parere per "Il Messaggero": risposi con riserve sui contenuti, ma anche apprezzando la freschezza di alcuni brani, in particolare quello delle Nozze di Cana. Lui pubblicò l'intervista e per me furono fulmini: pubblica ufficiale "ammonizione ecclesiastica" su "Radio Vaticana" e "Osservatore Romano". Scrissi al mio Ordinario spiegando, ma lui mi rispose a voce che avevo dato scandalo, e le mie intenzioni buone servivano a poco. Dopo 34 anni debbo riconoscere che aveva ragione: sotto la goliardia, di allora e di oggi, la perpetua ideologia anticristiana fatta di falsificazioni e veleni incorruttibili come tali non merita attenuanti. E purtroppo qualcuno (stessa "Unità", p. 37) " pur cattolico doc " ci casca ancora. Ne riparliamo domani"
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