mercoledì 9 luglio 2008
Squilibri, tra interessi e ideologia. Domenica, rivolto al G8 che iniziava in Giappone, Benedetto XVI ancora una volta ha alzato la voce: «Dal cibo all'energia, lottate per i poveri ["] C'è bisogno di generosità e lungimiranza ["] Basta con le speculazioni e le turbolenze finanziarie con i loro effetti perversi». Subito consensi espliciti, come quello di Gordon Brown, e lunedì grande spazio in tutte le prime pagine. Un solo esempio: "Il Papa striglia i ricchi" e "Il Papa sfida i grandi" ("Gazzetta del Mezzogiorno", pp. 1 e 2). Eccezioni: sul "Giornale" (p. 9) un colonnino di 33 righette. A loro non piace un Papa "sovversivo" dell'ordine mondiale" Il colmo, però, è su "L'Unità". Anche lì un colonnino e di 23 righe (p. 6). Titolo: "G8 in Giappone. Appello del Papa per i Paesi più poveri". Ma con un particolare: delle 23 righe solo due e mezza parlano del Papa. Eccole: «Anche il Papa chiede ai grandi di occuparsi delle popolazioni più deboli». Il resto, tutto e solo sul G8. I bravi vaticanisti dei due giornali forse erano di corta, ma la valutazione pare davvero meno che minima. Sull' "Unità" però quell'"anche" minimizza inconsciamente la notizia. L'orizzonte del giornale fondato da Antonio Gramsci oggi è ben altro. Del resto è libertà, che si manifesta meglio alle p. 1 e 25: un editoriale di Luigi Bonanate "canonizza" " "Un Premier senza paura" " lo spagnolo Zapatero come esemplare ideale, il cui merito di fondo è la lotta a ciò in cui qualche "ritardato" cattolico superstite vede ancora valori umani e cristiani validi. E l'aureola dell'ideale è in trasferta: da «fare come a Mosca» a «fare come a Madrid».
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