domenica 10 agosto 2014
Quelli che Milano è grigia, brutta e triste. Quelli che i milanesi corrono sempre, non sorridono mai e pensano solo a farsi gli affari loro. Quelli che non sono mai stati a passeggiare lungo via Washington e via Ravizza, passando per piazza Piemonte. Ora potranno ricredersi: in quei due chilometri di città troveranno tante aiuole e piccoli giardini, realizzati dagli abitanti della zona grazie a 50 iniziative di «adozione» del verde pubblico. Quelle vie sono il caso più eclatante. Ma non l'unico. Secondo i dati del Comune di Milano, ad agosto 2014 si registrano 379 casi di cittadini, condomìni o aziende che hanno «adottato» un'area verde, per un totale di 227mila metri quadrati. Nel 2009 erano 175. Ma nel 2012 Palazzo Marino ha semplificato le procedure. E i numeri hanno preso a crescere. Oggi sono 151 le «adozioni» da parte di altrettanti condomìni; 23 quelle da parte di singoli cittadini; 205 le «sponsorizzazioni» di società, aziende private e associazioni. A beneficiarne anche parchi storici e aree gioco. Ma anzitutto le umilissime aiuole, strette fra strada e marciapiede, spesso ridotte a parcheggio, ora restituite all'erba, ai fiori, alle piante. A quei numeri si aggiungano i nove giardini curati dalle scuole e i cinque «giardini condivisi» (aree abbandonate e restituite all'uso pubblico attraverso attività collettive) e si arriverà a 393 spazi. C'è chi ci mette i soldi. E chi si rimbocca le maniche e si trasforma in giardiniere. Pollice verde al servizio del bene comune. Quelli che Milano ha il cuore in mano. E a volte anche un paio di forbici, una zappa, un rastrello. Un fiore.
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