sabato 5 dicembre 2015
Una nuova pagina nella buona prassi dell'accoglienza per i migranti scritta dalla Chiesa italiana si apre nella diocesi di Reggio Calabria-Bova. Il Coordinamento ecclesiale per gli sbarchi ha coinvolto tre parrocchie della periferia di Reggio Calabria, nel quartiere di Archi, in passato segnato pesantemente dalla guerra di 'ndrangheta. L'iniziativa che le tre parrocchie hanno intrapreso è inedita: dopo aver provveduto alle urgenze di prima necessità per i migranti giunti al porto di Reggio Calabria, le comunità parrocchiali si prenderanno cura di favorire l'integrazione dei "nuovi arrivati". Per questo motivo sono stati avviati delle attività di natura ludica e culturale, rivolte sopratutto ai minori. Gli operatori pastorali delle comunità parrocchiali, tra i quali anche docenti a riposo, offrono lezioni di lingua italiana, geografia, storia e letteratura. Terminata questa proposta di studi i ragazzi, insieme agli animatori del Coordinamento ecclesiale per gli sbarchi, sono impegnati in attività ricreative: si va dal classico biliardino ai più moderni giochi di società, mentre è in arrivo addirittura una play station. Grazie all'impegno di queste comunità si cerca di far vivere ai giovani immigrati con serenità le prime giornate dopo il trauma del viaggio, permettendogli di coltivare la speranza di poter costruire un futuro migliore ed apprendendo da persone competenti il linguaggio, le tradizioni e l'ospitalità del Paese che li ha accolti in uno dei momenti più difficili della loro vita.
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