giovedì 15 novembre 2012
Ieri in pagina festival di meraviglie. Su “Pubblico” grande apertura a p. 1: «Il loro Pantheon, Papa Giovanni e Martini. E il vostro, Berlinguer, Pasolini e Gramsci». Ce l'hanno con le scelte dei candidati alle primarie del Pd visti su Sky l'altra sera, rappresentati dallo sbrigativo “loro”, mentre il “voi” sarebbero i lettori, con la pretesa totale di metterli tutti in un fascio: quello della casa. Peggio! Lì sotto Francesca Fornario disprezza chiunque in tema di matrimonio e famiglia osi pensarla diversamente. Ovviamente: da “loro”. Anche sul “Fatto” dilaga l'ironia: a p. 1 su Bersani che in tema di coppie e famiglia approverebbe «la legge tedesca» – troppo poco! – e a p. 6 Andrea Scanzi – «Papa Giovanni e Lina: manca solo la sinistra» – lamenta che Vendola abbia ricordato Carlo Maria Martini: voleva che gli preferisse «il comandante Marcos»! Mordicchia al veleno anche Jena (“La Stampa”, p. 3): «Bersani sceglie un Papa e Vendola un cardinale. All'anima della sinistra»! Delusi… Non sanno, come ha ricordato ieri in questa pagina il direttore, che non basta dire “Signore, Signore...”. A loro sarebbe invece bastato sentir recitare un “mantra” – si sa: da quelle parti piacciono tanto – con dentro Gramsci e i soliti letti ed eletti e tutto sarebbe andato, anzi andrebbe benissimo. Ma è davvero cancellando dalle citazioni di sinistra un Papa e un cardinale, per quello che veramente significano, che in Italia si risolverebbero tutti i problemi? Molti – sognatori e maestri di piccoli manipoli in armi sempre sulla stessa “breccia” – paiono pensarlo, ma la storia, anche solo degli ultimi decenni (dal 1948 in poi) è strapiena di smentite. E già: sempre sul “Fatto” (p. 23) Furio Colombo vede un grave "squilibrio” in un incontro pubblico – tra economia e cultura – solo perché c'era anche il cardinale Ruini. Come no? Uno “squilibrio”: tra illusioni e sconfitte…
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI