sabato 12 dicembre 2020
Frammenti di memoria. Su "L'Osservatore" (9/12, p.2) notizia del «Giubileo della Famiglia passionista» a 300 anni dalla fondazione dell'Ordine. Ecco: mio primo padre spirituale fu padre Gerardo Sciarretta, abruzzese di Lanciano, passionista, studioso della spiritualità della Croce e teologo stimato, morto purtroppo ancora giovane. A Roma visse nel Convento dei Santi Giovanni e Paolo al Celio. Fu lui che nel 1956, quando entrai in coma per meningite tubercolare fulminante, dal quale mi risvegliai solo dopo 8 mesi a mezzo, mi impartì l'Unzione degli infermi. La sua originale lucidissima "teologia della Croce" la visse fino alla fine in prima persona con gioiosa passione per la grazia del Concilio. Passionisti, dunque, e questo nome evoca la memoria del giovane san Gabriele dell'Addolorata, già vicino al Cielo e sotto la vetta del Gran Sasso... Altra memoria gradita a sorpresa la richiama "Italia Oggi" (9/12, p. 19) ove il professor Gianfranco Morra fa uno straordinario elogio del genio assoluto di Blaise Pascal, uomo, cristiano, matematico, scienziato, filosofo, teologo e inventore di strumenti ancora in uso. Finalmente è stata pubblicata in italiano da Bompiani la sua Opera completa: 3.200 pagine di eccezionale e versatilissima ricchezza letteraria e universalmente umanistica. Qui Morra scrive inserendosi - volentieri, sembra - nelle linee di polemica contro i Gesuiti (e si intuisce la direzione in cui già altre volte ha scritto: Oltretevere!), ma nel caso provocatorio è solo il titolo: «Pascal rase al suolo i Gesuiti». Furono, quelli, tempi di dura polemica anche nella Chiesa, arrivata fino a un decreto papale di soppressione della Compagnia di Gesù che fu revocato soltanto quasi un secolo dopo. Morra come al solito non si sottrae alla polemica, giacché quel «rase al suolo» lo spiega così: «mettendo in luce le loro doppiezze e le loro falsità». Memorie del passato, ovviamente. O malumori attuali? Chissà!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI