giovedì 4 giugno 2015
Ieri qui (p. 22) e "Manifesto" (p. 11) a 10 anni dalla morte del grande medievista Jacques Le Goff. Ricordo una lunga intervista a lui per il Tg3 che poi pubblicai su "Euros" (maggio-agosto 1993, pp. 49-51): metodo storico, fede, Chiesa, Papi e poi il suo "Nascita del Purgatorio" (1981). Il Catechismo della Chiesa (nn. 1030-1032) e "YouCat" (par. 159-160) rimandano al Concilio di Trento: non "luogo", ma "stato"! In ambedue i testi resta, però, un "dopo" che confonde le idee. Oltre la morte non c'è "tempo": la "purificazione" non può dunque essere "dopo". Va ripensata la teologia dei Novissimi, sempre validi, ma senza trappola del prolungamento del tempo. La morte resta mistero profondo, eppure è anche purificazione e definitiva conversione all'incontro eterno con Dio. In tema, solo per citare i principali, ripenso a grandi testi di Rahner, Von Balthasar e Boros... Ovvio che a questo punto arrivi l'obiezione: che senso hanno allora suffragio e preghiera per i defunti? Se non c'è "dopo", quando noi preghiamo loro sono già in Paradiso! L'inganno è in quel "dopo" e in quel "già". Con la preghiera e anche con la pratica della carità in vita noi raggiungiamo i defunti non direttamente, ma attraverso Dio Trinità, con l'intercessione di Maria e dei Santi, ed è Dio stesso che salva e attira a Sé «coloro che ci hanno preceduto nella fede e dormono il sonno della speranza». Questo per tutti i tempi e tutti i luoghi, e ci dice che pregando oggi per i defunti, o amando oggi il prossimo con l'amore di Dio, aiutiamo i defunti di ogni tempo a purificarsi e raggiungere la vita eterna. Aiuto, per esempio, anche San Francesco a convertirsi e donarsi definitivamente a Dio! È, appunto, il senso pieno della "Comunione dei Santi". Bel ricordo del "grande medievista": oggi possiamo pregare anche per lui.
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