Vescovo e guida saggia, difese la sua città in pericolo
giovedì 25 giugno 2020
Nella visione cristiana difendere la patria significa proteggere il grembo materno che accoglie e si prende cura soprattutto di chi è fragile. È in quest'ottica che agì san Massimo di Torino quando decise di invitare gli abitanti della sua città a non abbandonarla davanti alla grave minaccia delle invasioni barbariche: "È figlio ingiusto ed empio colui che abbandona la madre in pericolo. Dolce madre è in qualche modo la patria", diceva. Nato verso la metà del IV secolo, ebbe maestri saggi e santi: sant'Ambrogio e sant'Eusebio di Vercelli. Proprio quest'ultimo lo inviò a guidare la comunità torinese, che oggi lo ricorda come fondatore della Chiesa locale, oltre che come primo vescovo. Visse il suo ministero con mitezza ma anche con fermezza e autorevolezza, divenendo un punto di riferimento davanti alle difficoltà del tempo. Morì tra il 408 e il 423.
Altri santi. San Prospero d'Aquitania, monaco (IV-V sec.); sant'Adalberto di Egmond, abate (VIII sec.).
Letture. 2Re 24,8-17; Sal 78; Mt 7,21-29.
Ambrosiano. Nm 27,12-23; Sal 105 (106); Lc 6,20a.24-26.
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