mercoledì 7 dicembre 2005
Strano" Se ieri "L'Unità", giornale di un grande partito politico che si dice rispettoso della Chiesa e si prepara a chiedere il voto anche ai credenti cattolici, apre in grande la prima pagina con un testo della triste vicenda del credente Galileo Galilei incompreso 400 anni fa dalla Chiesa del suo tempo e costretto ad umilianti parole, ma lo fa senza alcun contesto storico, né altra ragione apparente, che polemica e dileggio della Chiesa di oggi come tale, dimenticando che da tempo e solennemente proprio essa ha chiesto perdono di quell'errore dei suoi uomini, c'è qualcosa di strano. Dico che ti rispetto e mi preparo a chiedere il tuo assenso picchiando su una tua ferita antica e rimarginata e cercando di riaprirla. Perché? Chiaro segno, recidivo, di masochismo politico. Impreparazione storica? Ignoranza della materia complessa? Noncuranza stupida della realtà religiosa? Può essere. Ma il male è diffuso anche dove meno te lo aspetti. Anche i più fini cervelli paiono esserne in preda, e il perché si fa pesante. Perché, per esempio, sulla "Stampa" lunedì Gian Enrico Rusconi in un pezzo furibondo - "Che forza i clericali"! - attribuisce alla Chiesa "l'intento" fisso "di determinare a senso unico l'etica pubblica"? Da quando nella Repubblica Italiana le leggi le fa la Chiesa? Il cardinale Ruini ha appena detto che la Chiesa rivendica solo il diritto di parlare, e poi i cittadini decideranno. È una "pretesa"? E perché, se il Papa critica il "relativismo assoluto" che lascia l'uomo in balia del potere di ogni tiranno, ieri su "Repubblica" Stefano Rodotà lo accusa di "aver paura della libertà"? Misteri.
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