sabato 25 luglio 2020
Analfabetismo culturale… Capita in pagina, e se si tratta di religione e dintorni è vendemmia quotidiana. Ieri per esempio ("Fatto quotidiano", p. 16) un titolo è denuncia: «Tutti uguali agli occhi di Dio però alle diacone meno soldi»! Incipit tagliente: «Non è tutto oro quello che luccica nei tabernacoli della Chiesa di Svezia». Leggi e ti rendi conto della "competenza" della scrivente. I "tabernacoli" ospitano il Santissimo Sacramento nelle chiese cattoliche, ma non esistono nelle chiese riformate. Ancora: leggi che la signora «Cristina Grenholm» è «segretaria della Chiesa di Svezia» – cosa vorrà mai dire? – ma il discorso salta subito dalle «diacone» alle donne «ordinate pastore», due cose diverse, e leggi che «oggi il 50,1% dei sacerdoti (sic!) in Svezia sono donne (…) un vero boom» inatteso! Apprendi anche che «la Chiesa di Svezia ha imposto al proprio clero di usare frasi neutre, astenendosi dall'usare termini come 'Signore' e 'lui' a favore del termine Dio che risulta meno specifico».
Cosa vorrà poi dire "meno specifico" ce lo spiegheranno presto sulle stesse pagine, ove per ora viene anche ricordata una frase solenne del «Primate», ovviamente della Chiesa luterana svedese, che suona così: «Poiché crediamo che Dio abbia creato gli esseri umani, sia uomini che donne, a propria immagine è essenziale che non ne parliamo solo, ma che sia anche mostrato con i fatti». Secondo l'autrice, questa sua affermazione è tale che ad essa «solo Papa Giovanni XXIII nella storia della Chiesa cattolica si avvicinò»! Sarà interessante trovarne la fonte, ma la conclusione è molto chiara: va bene l'affermazione dell'uguaglianza uomo-donna, «ma bisognerebbe ricordarsene anche in occasione delle buste paga»! Tutto può dirsi salvo che alla "rivelazione" svedese manchi concretezza. In pagina, per la "competenza", dovrà esserci una prossima occasione.
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