martedì 28 ottobre 2008
In pagina e sul web "Marx" è vivo. Il "Corsera" segnalava che i suoi libri vendono sempre più, ma ora torna di persona. Marx? Quello che ha scritto "Il Capitale"? Quello di Treviri? Sì, e lo hanno fatto "monsignore". Ieri ecco "Repubblica" (p. 25): "Monsignor Marx"! Chiaro? Anche troppo. Succede che mons. Reinhard Marx, che per caso è stato proprio vescovo di Treviri, città natale di Karl, ora è arcivescovo di Monaco e probabilmente prossimo cardinale, ha scritto che «Marx aveva ragione», e «il suo pensiero non è mai morto» ("La Stampa", 26/10, p. 10). Infatti ha scritto che le tesi di Karl sul capitalismo il quale, se non regolato da altre leggi che da quella del profitto, mangia se stesso, si rivelano vere. Nessuna meraviglia. Del resto anche il cardinale Carlo Maria Martini, con scandalo di tanti benpensanti, scrisse che «siamo tutti anche sulle spalle di Marx», che non ignorava l'eredità biblica: il filosofo di Treviri le «radici ebraico cristiane» le riconosceva chiaramente. Ricordo una sua bellissima pagina in occasione degli esami conclusivi della scuola superiore, sul passo evangelico della "vite e i tralci" (Gv 15) e la forte affermazione nella "Circolare contro Kriege" (1846) che alla base del suo sistema, con l'analisi delle «condizioni reali di questo mondo» in cui il proletariato è oppresso, c'è anche il precetto biblico dell'«universale amore per l'uomo». Imprevisto? Al punto che su "Liberazione" (26/10, p. 18), spaventati da quel cognome hanno attribuito l'elogio del filosofo al «cardinale Friederich Wetter», predecessore di Marx, che da quasi due anni non è più arcivescovo a Monaco. Marx vescovo? Per loro era troppo"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI