Martire, restituito dalle acque del golfo protegge la sua città dal colle più alto
mercoledì 2 novembre 2022
«San Giusto dal colle scrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali, dal mare e dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te»: così Trieste si rivolge al suo patrono, martire la cui vicenda ci ricorda che il Dio di Gesù Cristo è l’unico a darci la forza di vincere le credenze che ci tengono “schiavi”. Ucciso perché si rifiutò di sacrificare agli dei dell’Impero Romano, incluso l’imperatore, la sua “rivincita” si realizzò proprio nella crescita della Chiesa triestina, la cui Cattedrale, dedicata proprio al patrono, sorge nel punto più alto della città vecchia dove anticamente si trovava un tempio pagano. Per il capoluogo giuliano, tra l’altro, san Giusto non è solo patrono (celebrato a Trieste nella giornata di domani per motivi liturgici), ma è anche una voce che ricorda alla città la propria identità, legata proprio al golfo su cui si affaccia. Nato nel III secolo e cresciuto nella fede cristiana, Giusto, nel corso della persecuzione di Diocleziano, si trovò davanti alla drammatica scelta tra il dover rinnegare la propria fede oppure morire. Scelse la seconda via: troppo prezioso era il dono del Vangelo per rinunciarci. Gettato in mare con pesi che lo trascinarono sul fondo, venne “restituito” dalle acque ricevendo quindi una degna sepoltura. Altri santi. San Vittorino, vescovo e martire (303); beato Pio di San Luigi, religioso (1868-1889). Letture. Commemorazione dei fedeli defunti. Romano. Prima Messa: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40. Seconda Messa: Is 25,6.7-9; Sal 24; Rm 8,14-23; Mt 25,31-46. Terza Messa: Sap 3,1-9; Sal 41; Ap 21,1-5.6-7; Mt 5,1-12. Ambrosiano. Schema A: 2Mac 12,43-46; Sal 129; 1Cor 15,51-57; Gv 5,21-29. Schema B: Gb 19,1.23-27b; Sal 26; 1Ts 4,13-14.16a.18; Gv 6,44-47. Schema C: Ap 21,1-5a. 6b-7 ; Sal 86; Rm 5, 5-11; Gv 6,37-40. Bizantino. Col 3,17-4,1; Lc 11,42-46.
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