sabato 4 giugno 2005
Una martellata! Come Michelan-gelo, gridando: "Perché non parli?", qualcuno l'ha data sul ginocchio del "Mosè liberale" Francesco Merlo. Sul referendum taceva, ma ieri su "Repubblica" ha parlato. Onda in prima e risacca a p. 18: "Gli atei
bigotti contro il referendum". Un fiume di aneddoti, citazioni, chiare luci brillanti e confusioni culturali da abbecedario. Valga per tutte questa, da manuale: "Nulla è più cristiano della procreazione che si rende autonoma dal piacere, e dell'assistenza a quello stato di minorità che è l'infertilità, il crescete e moltiplicatevi". L'ultima parte non si capisce: sarà saltato qualcosa? La prima è vera solo nella testa di Merlo e tu subito dopo, leggendo che lui ha "subìto la catechesi in età prelogica", capisci perché: non ci ha capito un tubo e lo dimostra! Tutto invece aveva capito, Merlo, del pensatore Marcello Pera, ma ora è un adoratore tradito. E perché? Perché il filosofo laico che ha sempre pensato con la testa sua ora non si spaventa se il suo pensiero coincide, sul referendum, con quello della Chiesa. Tutto chiaro: Merlo sentendosi tradito ha taciuto a lungo, ma una martellata lo ha risvegliato. Ne servirebbe una, a pensarci bene, anche a Guglielmo Epifani. Sempre ieri, su "Repubblica" (p. 13) lamenta che "la scelta dei vescovi per l'astensione" è "chiudersi e non confrontarsi". Eppure pagine, radio e Tv sono piene di confronti anche con chi si astiene! Il fatto è che a "Repubblica" c'è troppa "allegria". L'altro ieri (p. 6) ecco Concita De Gregorio: al Quirinale c'erano "Pera e Casini con la moglie Allegra". Il cui nome è "Azzurra"! Ovvio: è un colore indigesto.
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