La loro testimonianza convertì il carnefice
mercoledì 2 giugno 2021
Dal buio del carcere alla luce del martirio: è paradossale il percorso lungo il quale ci porta il Vangelo, se abbiamo il coraggio di seguirlo. Un cammino che ci porta lontano dal successo così come lo concepisce il mondo, ma che ci rende fecondi nel tempo. Ecco perché il segno della fede dei santi Marcellino e Pietro giunge fino a noi, attraversando 17 secoli di storia. La loro vicenda si colloca durante la persecuzione voluta da Diocleziano: era l'anno 304 e il prete Marcellino era stato arrestato a Roma per la sua fede. In carcere conobbe un esorcista Pietro e insieme si misero a predicare. Per questo essi furono portati in un bosco e vennero costretti a scavarsi la fossa dove vennero sepolti dopo essere stati decapitati. Grazie a una matrona, però, i corpi dei due santi ebbero una degna sepoltura sulla Via Labicana. La storia del sacerdote e dell'esorcista uccisi nella selva venne tramandata grazie all'esecutore della sentenza, che, colpito dalla loro testimonianza, l'aveva raccontata al futuro papa Damaso.
Altri santi. Sant'Erasmo di Formia, vescovo (III-IV sec.); san Guido d'Acqui, vescovo (1004-1070).
Letture. Romano. Tb 3,1-11.16-17; Sal 24; Mc 12,18-27.
Ambrosiano. Es 6,2-11; Sal 67 (68); Lc 4,38-41.
Bizantino. Rm 4,13-25; Mt 7,21-23.
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