sabato 6 giugno 2015
Il nome è di quelli che suscitano subito diffidenza. Tripanosoma cruzi. Quando poi si va a vedere di che cosa si tratta, la diffidenza può trasformarsi in indifferenza. Quel nome identifica infatti una patologia, la malattia di Chagas, che causa gravi complicanze cardiache, diffusa soprattutto in alcune aree rurali di un ristretto numero di Paesi latinoamericani. Malattia rara, roba lontana. Tutto sommato qualcosa che non ci riguarda. Invece, per fortuna, c'è chi non la pensa così, anche perché di recente alcune regioni lontane dalle tradizionali aree di questa endemia hanno comunicato a fare i conti con la patologia in questione. Nel mondo globalizzato i concetti di vicino e lontano sono diventati anch'essi liquidi. E così basta prendere un aereo, trasferirsi da un continente all'altro, magari essendo portatori sani della malattia (che non si propaga per contatto da persona a persona), mettere al mondo un bambino e trasmetterla al neonato. Per questo oggi a Bergamo nell'ospedale Papa Giovanni XXIII verrà inaugurato un ambulatorio specializzato. L'iniziativa è stata realizzata con il contributo dell'associazione "Amici di Santina Zucchinelli", fondata da monsignor Luigi Ginami e attiva in diversi progetti di solidarietà nel mondo. L'intento è quello di offrire un percorso di diagnosi e di cura adeguato alle persone colpite, grazie alla collaborazione degli specialisti locali. Il Papa e il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, hanno inviato messaggi di incoraggiamento. In un certo senso l'ambulatorio è figlio della cultura del "prendersi cura" di cui proprio il Pontefice parla molto spesso.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI