sabato 3 settembre 2016
«Uno solo è il vostro Maestro!» Per tanti è Uno che vale, ma di fatto ciascuno può scegliersi il suo. Pare che da noi siano molti ad averlo in Roberto Saviano: è libertà, ma resta a tutti la possibilità di assentire o meno. Leggo per esempio. (Zenit, 2/9) che al ministro della Salute che annuncia il «Giorno della fertilità» lui in rete ha risposto sprezzante: «Un insulto a tutti: a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe, ma non ha lavoro». E presto lo leggeremo anche altrove. Al tempo! Non so dove viva, Saviano, ma se abita in un posto normale si sarà accorto anche lui che a poco a poco in strada si incontrano sempre più anziani, e sempre meno giovani. Lo sa, Saviano, che il problema della scarsa natalità è una catastrofe annunciata per tutti, in termini brutali? E allora? Domanda: il problema della fertilità può stargli a cuore solo se si tratta della "surrogata"? Qualcuno – altra domanda – ha protestato quando lui sdegnato scriveva sul tema e gli ha detto tra altro che la sua opinione era un'offesa a chi si limitava a procreare come sempre, o anche a chi avrebbe voluto farlo, ma... «non ha lavoro»? Non risulta. Dunque è un fatto: abbondano i "maestri" anche su tanti giornali, magari apparendo in pagina – fronte spaziosa, testa lucida, occhi pensosi, sorriso rassicurante – ma a tutti è lecito, finora, non frequentarne ogni lezione, magari copiata da altre fonti, e mantenere il diritto di acconsentire o meno. Ogni giorno – da quando sorge il sole, anche se per secoli non tutti lo hanno capito e praticato, e la cosa vale anche per tanti credenti in ritardo sulla pedagogia di Dio – è "giorno di libertà" nel pensare e scegliersi il "Maestro" di vita, e anche – se lecito – di morte e risurrezione promessa e certificata dal Sepolcro vuoto e dall'Assunzione di una Donna: una fertilità infinita...
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