sabato 30 agosto 2014
Il bar occupa l'angolo della piazza al centro del paese. Seduti ad uno dei tavolini sottouna tenda colorata si possono conoscere tutte le notizie più importanti del giorno senza parteciparvi in prima persona. La tenda ed un piccolo cerchio di piantine di un verde perenne tutto attorno regalano un tipo di protezione gratuita a chi vuole vedere senza essere subito notato. Il mattino di un giorno qualunque si apre con la lettura del giornale davanti ad una tazza di caffè. Sono i giorni di libertà del lavoro per chi ha scelto le vacanze la prima settimana di settembre, fiducioso che il cielo avrebbe finalmente fatto sparire nuvole, acqua e temporali ed alluvioni che hanno visto sparire tanto in fretta questa nostra estate. Dal mio angolo vede entrare nel negozio di fronte alcune donne per la spesa del mattino; camminano veloci con le scarpe basse e non si guardano attorno. Due uomini entrano nel bazar della Luisa dove i quotidiani sparsi tra riviste dello scorso anno, collezioni di matite, di giocattoli per bambini, profumi, francobolli e nastri colorati per i pacchi regalo danno un'atmosfera vivace a quel piccolo spazio che diventa rifugio di pettegolezzi e chiacchiere per il nuovo giorno. Da una macchina scendono due giovani donne che facendo evidenti esercizi di equilibrio su tacchi da vertigine si dirigono verso l'elegante vetrina del parrucchiere. Sento qualche nota di musica e sposto di pochi centimetri la mia sedia per vedere entrare nell'antica chiesa, ora sala di conferenze, un gruppo di ragazzi con gli strumenti per il concerto di questa sera. Già, avevo dimenticato che le bandierine appese ad un filo attraverso il cielo della piazza ricordano la festa del paese. Ci sarà la corsa delle barche sulle acque torrentizie del fiume che attraversa impetuoso tra le case, ci saranno i carri addobbati di fiori a ricordo del tempo dei nostri nonni quando scendevano dalla montagna carichi di fieno e di legname. Seguiranno le prime macchine del '900 dove gli uomini con il casco di pelle affronteranno il vento e le signore avranno grandi cappelli adorni di fiori e di piume. Mi chiedo: ma non sanno cosa sta succedendo sulle spiagge del nostro mare, a pochi chilometri di questa piazza? I bambini muoiono di sete nelle sabbie del deserto, le donne prigioniere e devastate, gli uomini uccisi e lasciati senza sepoltura. Siamo tra le guerre d'Africa e quelle dell'Ucraina, sempre sotto la minaccia che questi fuochi di violenza possano trascinarci in una tTerza guerra mondiale. Ma l'animo umano ha bisogno di negare a se stesso l'esistenza del male quando è ancora lontano. E allora suonate ragazzi, cantate per chi ha perduto la voce, per chi ha solo lacrime da offrire alla vita.
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