domenica 28 settembre 2014
​L’imminenza del Sinodo Straordinario sulla pastorale matrimoniale ha scatenato buona parte della stampa cosiddetta laica. Ha cominciato la Repubblica (domenica 21) con il solito articolo di Eugenio Scalfari, che ci ha fornito in esclusiva una notizie più clamorosa dell’arresto del vescovo in Vaticano: «San Pietro era sposato»! Come dire che, a questo punto, anche il Papa potrebbe sposarsi, magari prima di essere eletto. San Pietro, però, «seguì Gesù e lasciò a casa la moglie». Questa è la prima novità. La seconda è che «per Francesco non c’è un inferno e neppure un purgatorio. Per le anime che non sono scomparse nel nulla (?) c’è la beatitudine di essere ammesse alla luce del Dio che le ha create». La terza è che «Gesù nacque ebreo e tale rimase». Punto. È ammirevole e fa pensare l’attenzione che Scalfari presta alla Chiesa e al Papa, ma un po’ di prudenza nel suo neocatechismo gli è consigliabile. È seguito il Corriere della sera mettendo in prima pagina «La scelta del Papa: per annullare le nozze procedure più veloci». Giovedì è toccato a Il Foglio, sul quale l’Elefantino (Giuliano Ferrara) lancia «Una modesta proposta (pastorale)». Poi annuncia: «Ho la soluzione». Insomma, davanti al Vescovo si constata che «il matrimonio è cessato in quanto matrimonio», poi, se hai trovato «un nuovo compagno di vita matrimoniale» e l’hai sposato in Comune, «si educano i figli. Si convive senza dare scandalo. Si è radicalmente casti» e «quello che fu un matrimonio in peccato mortale diventa, per dirla con il cardinale Kasper, una piccola “chiesa domestica”». Così si arriva, anche «maschi con maschi e femmine con femmine, a una prassi matrimoniale ecclesiale fondata sulla fede e non sulla pretesa di piegare i sacramenti al desiderio umano». Consiglio di prudenza anche per Ferrara. Infine Libero (venerdì 26), che ha capito tutto. Siccome a Rieti, per chiarire «le perplessità» causate dai media ai fedeli, la diocesi ha aperto uno “Sportello informativo sulle nullità matrimoniali”, il quotidiano titola «La Chiesa inaugura gli sportelli per divorziare come Dio comanda». Spero che questo titolo non sia della vaticanista del giornale, Caterina Maniaci. Per ultimo L’Espresso che, nel numero dell’altra settimana, mostrava tutto il suo volgare laicismo: la vasta problematica familiare ed ecclesiale ridotta, in copertina, a «Il sesso secondo Francesco».
 
VERITÀ INCONSAPEVOLECopertina dell’Espresso (quello ora in edicola): «Chi ha rubato i diritti civili» e, sotto: «Biotestamento? Scomparso. Ricerca scientifica? Proibita. Aborto? Negato. Matrimonio gay? Escluso. La politica dimentica i valori della laicità». Nelle pagine interne si ricordano anche la fecondazione assistita e la ricerca sugli embrioni, e un’illustrazione mostra un cartello con la scritta bilingue «Decido io – Yo decido». Oltre le bugie (aborto negato e laicità), il busillis sta nel grosso titolo: «Né diritti né civili». Inconsapevolmente, L’Espresso dice la verità.
 
LA DESTRA DELLA SINISTRAUna battuta della “Jena” (Barenghi, ex il manifesto) su La Stampa, domenica scorsa: «Perché un governo di sinistra deve sempre fare cose di destra e mai viceversa?» Governo a parte, la sinistra lo fa già: aborto, divorzio, eutanasia, droghe libere, fecondazione artificiale... Tutti aspetti dell’individualismo antisociale e quindi roba da destra.
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