Testimone dell'amore che sana le ferite
venerdì 12 marzo 2021
San Luigi Orione fu un testimone di carità e speranza tra i giovani, i malati, i poveri, i bisognosi, i terremotati. Un'opera, la sua, dalla quale è nata una famiglia religiosa che ancora oggi si piega sulle ferite dell'umanità per sanarle, alleviare le soffenze e portare speranza. Nacque a Pontecurone nella diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872 e a 13 anni entrò fra i Frati Minori di Voghera. Dopo un periodo nell'oratorio di Torino fondato da san Giovanni Bosco, nel 1889, entrò nel Seminario di Tortona. Proseguì gli studi teologici, alloggiando in una stanzetta sopra il duomo. Qui poté avvicinare i ragazzi a cui impartiva lezioni di catechismo, ma la sua angusta stanzetta non bastava, per cui il vescovo gli concesse l'uso del giardino del vescovado. Il 3 luglio 1892 diede vita al primo oratorio intitolato a san Luigi. Nel 1893 aprì il collegio di san Bernardino e nel 1895 divenne prete. Fondò la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità; gli Eremiti della Divina Provvidenza e le Suore Sacramentine. Mandò i suoi sacerdoti e suore nell'America Latina e in Palestina sin dal 1914. Morì a Sanremo nel 1940.
Altri santi. Sant'Innocenzo I, Papa dal 401 al 417; san Mamiliano di Palermo, vescovo e martire (V sec.).
Letture. Romano. Os 14,2-10; Sal 80; Mc 12,28-34.
Ambrosiano. Aliturgico.
Bizantino. Aliturgico.
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