martedì 26 giugno 2012
Ieri "Corsera" (p. 31: «De Crescenzo si scopre ateo-cristiano. Un piccolo miracolo della Madonna») leggo che il napoletanissimo scrittore ha pubblicato un libro «sulla virtù mariana e la devozione nei quartieri popolari», ovviamente di Napoli. Il buon Luciano, metà filosofo, metà storico, metà narratore – tre metà, e anche qualcuna di più, con un pizzico di umorismo! – di fronte ai malanni attuali, suoi, della sua città e in fin dei conti universali, «affida le sue speranze alla Vergine Maria». Fa piacere apprenderlo, ricordando belle letture ormai antiche dei suoi "Bellavista" e dintorni. Un po' di malinconia, invece, sempre "Corsera" (22/6, p. 43: «Le tre piaghe del Vaticano») nel leggere una prefazione tutta "nuova" di Hans Kueng – anche lui un tempo letto e stimato per i suoi scritti – per la riedizione italiana del suo libro "Salviamo la Chiesa". Non è ancora riuscito a guarire dall'idea che la Chiesa – «la Chiesa»! – solo se dà retta a lui, punto per punto, si salva. "Salviamo"? Plurale di maestà? O lui e i suoi lettori? O lui e Gesù Cristo, alla pari? Insomma anche qui un po' di comico… Per Malpelo un De Crescenzo in crescita e un Kueng in penoso deperimento di lucidità. A proposito: la lucidità talora in pagina latita, e così su "Libero" (20/6, p. 5) leggi in un pezzo polemico con il ministro Riccardi che «il Vaticano» avrebbe «stoppato» gli «onori al cardinale Usa». In realtà non si tratterebbe di un «cardinale», ma del «governatore dell'Illinois». Va bene la furia polemica in certe redazioni, ma attenti al senso della misura: propria. A questo già bastano certi teologi che vogliono… «salvare la Chiesa»!
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