venerdì 6 luglio 2012
Nomi e cervelli illustri in deficit di informazione. Buona o mala fede? Dipende. Se per esempio ti capita di leggere che lo scisma lefebvriano fu causato da ribellione alle riforme liturgiche del Concilio Vaticano II, ritenute "frettolose", puoi dubitare della conoscenza dei fatti. Diverso il caso per cui ieri ("Repubblica", p. 1 e 28: «Così viene umiliata l'istruzione pubblica») Nadia Urbinati si straccia le vesti perché il Governo Monti «alla voce scuola… toglie 200 milioni alle istituzioni pubbliche per darli a quelle private». La professoressa Urbinati – un cervello spesso esibito nei talk show – parla di scuola e pare informatissima, ma a vuoto. Infatti pur avendo subito ricordato che per la legge 62/2000 anche le «scuole paritarie» sono parte delle istituzioni pubbliche, continua a protestare, ma non informa i lettori – come ieri invece faceva "Avvenire" (p. 10) – che le paritarie nel 2013 avranno a bilancio non i 510 milioni del 2012, ma 450, cioè 60 milioni in meno. Ma la "lucida" professoressa nasconde ben altro ai suoi lettori, e cioè che nel sistema scolastico pubblico, unico per legge 62/2000, lo Stato quest'anno stanzia per la scuola pubblica statale – 7 milioni circa di studenti – 57 miliardi e mezzo, mentre alla scuola pubblica paritaria – 1 milione circa di studenti – destina i 510 milioni che l'anno prossimo saranno 450. E così per esempio quest'anno nell'unico sistema pubblico scolastico lo Stato per un alunno delle Superiori statali spende 8.108 euro, e 51 (cinquantuno!) per un alunno delle Superiori paritarie. Dunque il Governo Monti e ogni altro Governo finora avrebbero «umiliato l'istruzione pubblica» per favorire quella detta "cattolica"… Urbinati ci spiegherà come?
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