mercoledì 22 ottobre 2008
Luci" Ieri "Europa" (p. 1: "La camorra e il papa antiretorica") spiega perché Benedetto XVI a Pompei non ha pronunciato la parola "camorra": aveva accanto, del resto, un cardinale che della lotta alla criminalità ha fatto programma di governo episcopale per tutta la Chiesa della Regione e che ha indicato un modello in don Peppino Diana vittima di camorra; aveva davanti la folla di devoti del Rosario e del beato Bartolo Longo e a loro ha chiesto la costruzione di un mondo diverso. Non bastava? Strani, certi cosiddetti "laici", che se il Papa si permette di toccare argomenti a loro non graditi strillano all'interferenza, ma poi vogliono dettare, loro, la scaletta ai discorsi del Papa. Altra luce? A proposito della polemica contro Pio XII, sul "Corsera" (20/10, p 24: "Se i silenzi sulla Shoàh portano un solo nome") Pierluigi Battista ricorda che chi ha messo in clamorosa lista d'accusa Pio XII per aver taciuto troppo pur sapendo tanto, sa anche che ha fatto molto per salvare tantissimi ebrei, e se coerente dovrebbe indicare nella lista della vergogna chi sapendo tutto non ha fatto niente, come i governi di Stati Uniti e Gran Bretagna. Lucido in tema, sul "Messaggero" (20/10, p. 1) anche Giovanni Sabbatucci: «Non si guarda al passato con gli occhi di oggi». Del tutto cieco, invece, ieri sul "Mattino" (p. 13) il giudizio sprezzante sulle parole del Papa in tema di cure di malati terminali: «Sembra un invito all'accanimento»! Spiace vedere Mina Welby insistere ancora oggi nello strumentalizzare il dolore, altrui soprattutto, totalmente inquadrata nell'ideologia dei radicali, che dove toccano è subito morte"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI