Lontananze presuntuose. Da lontanissimo - dice: «Sono in Cambogia per il mio Satyagraha» - su "Radio Radicale" e sul "Corsera" (28/8, p. 2) giudizio generico e sprezzante di Marco Pannella sulla marcia di Assisi: «Stanno con l'aggressore!» Ingiusto. Più specifico, stesso giorno, titolone di apertura su "Libero": «I frati benedicono i fucili». Con spiegazione: «Delirio ad Assisi: pacifisti, francescani e islamici plaudono l'armata di Prodi». Pur con tutti i distinguo è difficile ragionare, quando la prima parola è già una fucilata. Ben diverso su "Repubblica" (p. 9) il commento della Comunità ebraica: «Apprezzato lo spirito generale del corteo». Sempre su "Repubblica" (p. 6) ragiona pacato il card. Cottier, intervistato da Orazio La Rocca: «Aiutare due popoli a trovare la via della pace: sfida difficile, ma necessaria». Talora basta una parola per capire tutto di chi parla, e delle sue intenzioni: Pannella e "Libero" pensano solo a se stessi, Cottier pensa ai "due popoli". Bella differenza! La "lontananza" non capisce i problemi. Vale anche per il prof. Sergio Bartolommei che sabato ("Unità", p. 23) spara in tema ecologico - «Primo, non mettere Dio tra l'uomo e il suo ambiente»! - liquidando così il discorso cristiano in tema: semplicistico, dogmatico e umiliante per l'uomo. Poi lui rivendica «la ricca fioritura di etiche ambientali laiche». Sbrigativo" Lunedì ("Unità", p. 26) il lettore Alberto Sturla gli spiega l'Abc dell'etica ambientale cristiana, e domenica, per caso, il Papa torna sul tema e non richiama il "dogma", ma la protezione degli uomini, soprattutto dei poveri. Già"
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