martedì 1 settembre 2020
Città della Pieve, scrigno prezioso d'arte, patria del Perugino, ritorna a essere anche città della musica d'organo. Per iniziativa del giovane arciprete della concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, don Simone Sorbaioli, da ieri ha ritrovato la sua voce, dopo decenni di silenzio, lo storico organo di 651 canne realizzato da Sebastiano Vici tra il 1826 e il 1827. La concattedrale pievese, come è stato ricordato al concerto inaugurale dell'organo restaurato (opera di Pietro Corna, titolare dell'omonima ditta specializzata in restauro e costruzioni d'organi), vanta una storia organaria dalla metà del '500. All'evento, salutato come significativo appuntamento per l'intera comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, hanno partecipato numerosi pievesi e non solo, testimoniando l'interesse per la musica d'organo. Una musica forse poco ascoltata in Italia, anche se di grande arricchimento culturale per le comunità locali. A testimoniarlo anche il coinvolgimento di non pochi sostenitori – tra imprenditori, istituzioni e semplici cittadini – delle spese di restauro dell'organo Vici (50mila euro). Il concerto inaugurale, un inno alla speranza al tempo del Covid-19, è stato eseguito dal maestro Adriano Falcioni, con la partecipazione delle Chiarine e della Polifonica di Città della Pieve diretta dal compositore Carlo Pedini.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI