venerdì 25 maggio 2018
Lo sport per aiutare le persone con disagio psichico. È la strada intrapresa negli ultimi vent'anni dall'Anpis Puglia impegnata per garantire la salute mentale e favorire l'inclusione sociale dei soggetti fragili. Gesti spontanei di solidarietà umana che consentono anche di abbattere i pregiudizi, la diffidenza e le discriminazioni.
Correre dietro a un pallone per sentirsi uomini liberi e vivere emozioni intense, uniche. È bastato indossare magliette e scarpe bullonate come dei veri atleti che gettano il cuore oltre l'ostacolo. Così la nona edizione di “Rimettiamoci in gioco, sportiva...mente”, il torneo di calcetto itinerante che si è svolto lungo tutta la Puglia, ha ridato ancora una volta speranza e voglia di vivere a quanti sono costretti a misurarsi con una quotidianità difficile. Un vero e proprio campionato, organizzato insieme alla cooperativa Anthropos di Giovinazzo-Bitonto e al Csi, che ha coinvolto 12 associazioni con le rispettive squadre e ben 260 calciatori psichiatrici. “Nessuno da vicino è normale”, questo il messaggio della manifestazione che ha regalato un pizzico di felicità ai disabili psichici e alle loro famiglie.
«Lo sport come integrazione, divertimento e amicizia – dice Antonio Lo Conte, presidente dell'Anpis Puglia –. Ed è indispensabile sensibilizzare la società civile ad avvicinarsi alla vita e ai bisogni quotidiani delle persone affette da disagi mentali». Mai un gol fu così importante. Una vittoria per tutti, indipendentemente dalla classifica finale.
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